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Il talco probabilmente cancerogeno secondo l’ONU

Studi effettuati dall’International Agency for Research of Cancer (IARC) dell’OMS hanno stabilito che il talco è probabilmente cancerogeno

Talco probabilmente cancerogeno
Talco probabilmente cancerogeno

Giugno 2024: il talco è probabilmente cancerogeno, lo ha stabilito a Lione presso la sede dello IARC (dall’International Agency for Research of Cancer), agenzia facente parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dell’ONU, un gruppo di 29 scienziati da 13 paesi.

Da ciò ne deriva che il talco è pericoloso per la salute dell’uomo. Già nel 2019, la Food and Drug Administration statunitense aveva riferito di tracce di amianto in un campione di talco Johnson & Jonson. Ciò apriva la strada all’ipotesi che il minerale fosse dannoso per la salute.

Queste nuove scoperte pongono in discussione il massiccio utilizzo del talco nelle attività in cui è utilizzato e nella numerosa lista dei prodotti che lo contengono. I consumatori, quindi, dovranno tenere conto dei risultati esposti nell’attuale ricerca pubblicata nella rivista scientifica the Lancet oncology.

Talco probabilmente cancerogeno: la classifica IARC

Come accennato, l’ultimo studio pone il talco nella categoria di sostanze “probabilmente cancerogeno per l’uomo”, Gruppo 2A della classifica IARC/OMS, la quale contiene in altri 96 agenti. Questo è un notevole “salto di qualità” in quanto tale classifica è la massima tra quelle previste dallo IARC. Le altre sono Gruppo 2B “possibilmente cancerogeno per l’uomo” con 321 elementi e Gruppo 3 non classificabile cancerogeno per l’uomo.

Precedentemente, il talco era nella categoria dei “possibili cancerogeni” per gli esseri umani, Gruppo 2B, quindi nella categoria inferiore. Ora si colloca quindi con una pericolosità superiore (gruppo 2A). Il tutto, secondo lo studio, “sulla base di una combinazione di prove limitate di cancro negli esseri umani, prove sufficienti di cancro negli animali da esperimento e prove meccanicistiche forti nelle cellule primarie umane e nei sistemi sperimentali”.

Queste risultanza, come specificato, valgono per il “talco non contenente amianto o fibre asbestiformi” e “uso perineale di talco per il corpo”. Tali conclusioni sono dettagliate nel Volume 93 delle Monografie IARC . Tuttavia, il  “talco contenente amianto” non è stato rivalutato e mantiene la sua classificazione all’interno dell’“amianto” (gruppo 1) dal volume 100C. Le conclusioni a cui sono giunti gli esperti saranno raccolte nella nuova monografia dello IARC, che sarà pubblicata nel 2025.

Cos’è il talco e dove viene utilizzato

Cos’è il talco? La risposta è semplice, si tratta di un minerale altamente diffuso e utilizzato, soprattutto in materie plastiche, ceramiche, vernici, carta, materiali per tetti, prodotti in gomma, mangimi per animali, alimenti, fertilizzanti, cosmetici e prodotti farmaceutici. Sono particolarmente a rischio coloro che lavorano nella filiera industriale delle produzioni a base di talco, aspirandone le polveri macinate.

E un derivato del magnesio. In ambito farmaceutico è un lubrificante per pastiglie In cosmesi si trova nelle ciprie e fondotinta in quanto né migliora l’uso e dona alla pelle luminosità.

Secondo lo studio pubblicato le prove “nei ratti SD esposti tramite inalazione, il talco ha causato carcinoma bronchioloalveolare, adenoma o carcinoma bronchioloalveolare (combinati), feocromocitoma maligno, feocromocitoma benigno o maligno (combinato), feocromocitoma benigno bilaterale e feocromocitoma maligno bilaterale della midollare surrenale nelle femmine; e feocromocitoma benigno, maligno o complesso (combinato) della midollare surrenale nei maschi”.

Ciò porta a suggerire prudenza soprattutto  sull’uso di prodotti in polvere, per evitare di inalare il talco esponendosi a rischi di contrarre neoplasie. Il buon senso induce, inoltre, ad evitare l’utilizzo di talco nei neonati che per natura sono particolarmente esposti a inalare le polveri.

Le autorità nazionali responsabili della salute pubblica non hanno preso alcuna posizione rispetto l’utilizzo del talco. Tuttavia, sulla base degli ultimi risultati di ricerca che qualificano il talco come “probabile” cancerogeno, in generale se ne suggerisce il buon senso nell’utilizzo.

Fonti:
https://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(24)00384-X/fulltext
https://monographs.iarc.who.int/agents-classified-by-the-iarc/

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