La storia di Oskar Dirlewanger: il criminale di guerra più spietato e sadico delle SS naziste

Le SS naziste di Adolf Hitler, durante la Seconda Guerra Mondiale, erano famose per la loro efficienza e disciplina. Oltre a essere note come esecutrici della “soluzione finale”, lo sterminio degli ebrei, si distinsero anche sui campi di battaglia. In questo contesto spicca un nome: Oskar Dirlewanger, il più sadico criminale ufficiale delle SS naziste, un crudele assassino le cui gesta spiegano il motivo per cui le SS vennero accusate di crimini contro l’umanità.
Oskar Dirlewanger fu un ufficiale delle SS durante la Seconda Guerra Mondiale, noto per essere il fondatore e comandante dell’unità penale SS-Sturmbrigaden Dirlewanger. Per le sue gesta personali e per quelle dell’unità che comandava, è considerato uno dei peggiori criminali di guerra nazisti. Si macchiò, infatti, di alcune delle atrocità più orribili del conflitto, guadagnandosi la reputazione di uomo sadico e senza pietà. Durante il conflitto, sfruttando l’impunità garantita dalla sua appartenenza alle SS tedesche, commise efferati atti criminali contro uomini, donne, bambini e anziani. Ovunque passasse, nulla rimaneva in vita: si stima che Dirlewanger e i suoi uomini uccisero brutalmente centinaia di migliaia di esseri umani.
Dirlewanger è descritto dagli storici come un killer psicopatico e un pedofilo, con una particolare propensione per il sadismo e la necrofilia. Nel libro “SS: Hell on the Western Front” è definito l’uomo più malvagio delle SS e, secondo lo storico Timothy Snyder, nessuno nei vari teatri di guerra della Seconda Guerra Mondiale poteva eguagliare la crudeltà di Oskar Dirlewanger.
Storia di Oskar Dirlewanger, il crudele criminale delle SS naziste
Precedentemente all’ingresso nelle SS, Oskar Dirlewanger si macchiò a più riprese dei reati di violenza carnale, sequestro di minori e pedofilia. Per tali reati finì più volte in prigione. Uscito di galera, si arruolò nella Legione Straniera spagnola, dove acquisì esperienza militare. Tornato in Germania, Oskar Dirlewanger fu protagonista di altri abusi su minori, ma stavolta la fece franca grazie alla sua amicizia con Himmler. Entrò quindi a far parte delle SS.
Le SS di Oskar Dirlewanger
Il 15 giugno 1940 fu creato il Wilddiebkommando Oranienburg, successivamente noto come SS-Sonderbataillon Dirlewanger. Oskar Dirlewanger inizialmente reclutò per questa unità uomini precedentemente incarcerati per bracconaggio, ritenendo che tali individui possedessero abilità valide per diventare eccellenti esploratori utili al combattimento contro i partigiani.
Tuttavia, con il tempo, Dirlewanger iniziò a reclutare un numero sempre maggiore di criminali comuni, molti dei quali provenienti dai campi di concentramento e detenuti per crimini gravi come stupro, omicidio e abusi su minori. L’arruolamento nel reparto di Dirlewanger era ufficialmente destinato alla riabilitazione, ma di fatto permise a questi uomini di continuare a delinquere impunemente.
Le atrocità delle SS di Oskar Dirlewanger
Nei vari teatri in cui agì, il SS-Sonderbataillon Dirlewanger attuava le rappresaglie più brutali: durante l’occupazione dei villaggi, rinchiudeva le persone nelle loro case, che poi incendiava; chi tentava di fuggire, trasformato in una torcia umana, veniva abbattuto a colpi di fucile.
Un’altra tattica orribile consisteva nel disseminare di mine le strade di accesso ai villaggi e costringere gli abitanti, divisi in gruppi, a camminarci sopra. Le azioni dell’unità suscitarono numerose lamentele da parte degli ufficiali superiori della Wehrmacht, ma queste proteste vennero spesso trascurate o ignorate. Anche l’introduzione di misure disciplinari non portò a miglioramenti significativi.
Lo sdegno delle SS per le azioni di Dirlewanger
A metà del 1941, i superiori assegnarono il SS-Sonderbataillon Dirlewanger al comando della SS-Totenkopfverbände e lo inviarono nel Governatorato Generale con l’incarico di condurre operazioni antipartigiane, sotto la diretta supervisione di Himmler. Durante questo periodo, l’unità si macchiò di numerosi crimini, tra cui corruzione, stupri, massacri indiscriminati e saccheggi, oltre a frequenti casi di diserzione.
Le atrocità commesse furono tali da suscitare lo sdegno di Friedrich Wilhelm Krüger, comandante delle SS nel Governatorato Generale, il quale, in seguito alle sue proteste, ottenne il trasferimento del battaglione Dirlewanger in Bielorussia nel febbraio 1942.
La condotta del reparto in Unione Sovietica, invece di migliorare, peggiorò ulteriormente, con atrocità che divennero all’ordine del giorno. Si stima che durante le operazioni del biennio 1942-1944 siano stati incendiati circa 200 villaggi e uccisi 120.000 civili.
La cattura e la morte di Oskar Dirlewanger
Alla fine della guerra, gli Alleati catturarono Dirlewanger. Il 1° giugno 1945, i soldati polacchi, inquadrati nelle forze di occupazione francesi, lo trasferirono alla prigione di Altshausen, dove nei giorni successivi lo picchiarono e torturarono.
Morì a causa delle percosse il 5 giugno 1945. Lo seppellirono il 19 giugno 1945, ma le autorità militari francesi mantennero riserbo sulla sua morte, alimentando voci che lo davano ancora vivo e avvistato in varie parti del mondo. Solo nel 1960, quando riesumarono il suo corpo, fu confermata ufficialmente la sua morte.